#Venezia74: La Recensione di Nico, 1998 di Susanna Nicchiarelli con Trine Dyrholm

Film d’apertura del concorso Orizzonti, il biopic sugli ultimi anni di vita della cantante tedesca incanta grazie alla straordinaria prova attoriale della protagonista e a una regia esaltante.

Ricordata maggiormente per la sua collaborazione con i Velvet Underground e come musa di Andy Warhol, Christa Päffgen, in arte Nico, è stata molto di più: una musicista poliedrica, che nei suoi album da solista mescolava il punk al rock sperimentale, alla continua ricerca di sonorità nuove che trovava nei posti più insoliti (uno degli aneddoti più famosi sul suo conto riguarda la sua abitudine di camminare con un registratore per ambienti nella borsa).

Ed è proprio la Nico nascosta, e la più interessante, che Susanna Nicchiarelli (Cosmonauta) decide di raccontare, firmano anche la sceneggiatura del film. Una donna che lotta con i fantasmi del passato e della dipendenza, soffocata dall’ombra di quello che fu, col grande rammarico di non aver potuto crescere il figlio amatissimo (avuto con Alain Delon ma mai riconosciuto dal padre), e la frustrazione scaturita dalla consapevolezza di essere migliorata artisticamente ma ormai irrilevante dal punto di vista commerciale perché non più giovane e bella.

Nei tre atti asimmetrici che compongono il film, la cinepresa della Nicchiarelli si fissa su una Trine Dyrholm sgraziata, sciatta e tremendamente ipnotica, che dona anima e corpo (e una potentissima voce) al personaggio; Nico si mostra in tutta la sua vulnerabilità, ci urla in faccia che è molto di più di quella bella ragazza che suonava il tamburello all’ombra di Lou Reed. Il miracolo che Nicchiarelli e Dyrholm compiono è quello di riuscire a riabilitare l’artista cancellando quella patina di glamour che, ci fanno capire, non ha fatto altro che soffocare la sua creatività.

In conclusione, pur non distaccandosi troppo dai canoni del biopic classico, Nico, 1988 è la migliore espressione di un genere spesso troppo didascalico e compassato, complici anche un ottimo cast di supporto e delle scelte musicali azzeccatissime, e quello della Nicchiarelli si conferma uno degli sguardi più interessanti del panorama italiano (e non solo).

Voto: 7.5 / 10