#Venezia74: La Recensione di The Shape of Water di Guillermo del Toro

The Shape of Water riesce dove Downsizing aveva fallito, il film di Del Toro riesce ad incantare e ad emozionare il pubblico di Venezia.

In concorso alle 74esima Mostra del Cinema di Venezia troviamo The Shape of Water di Guillermo del Toro che viene accolto da molti applausi alla prima proiezione stampa.

Sally Hawkins interpreta Elisa, una donna delle pulizie di un hangar segreto statunitense. Il film è ambientato in piena Guerra Fredda dove la sfida tra Russia e America si inasprisce e i due paesi sono sempre più in conflitto. Gli americani però hanno una carta nascosta, un essere anfibio che, sono sicuri, riuscirà a fare compiere passi avanti per la tecnologia americana. Elisa si innamora di questa creatura e vorrà fare di tutto per poterla salvare.

Ci sono innumerevoli lati positivi in questa pellicola, il cast è sicuramente uno di questi, infatti, oltre la già citata Sally Hawkins troviamo un incredibile Michael Shannon, nel ruolo di cattivo di questo film. Shannon riesce a non essere mai troppo sopra le righe e regala una performance da premio.

Oltre agli attori bisogna parlare dell’ottimo comparto tecnico, partendo da fotografia e regia curatissime la macchina da presa non è mai ferma più di due secondi su un soggetto, andando a creare una vera e propria danza sulle  musiche di Alexander Desplat che riesce ad intrecciare canzoni anni 60 e una colonna sonora originale nel modo migliore possibile.

In conclusione: The Shape of Water è un film che va visto, possibilmente sullo schermo più grande possibile perché regala delle emozioni che solo film di altri tempi riescono a far provare. Una vera e propria favola vietata ai minori.

Voto: 8.5 / 10