#Venezia74: First Reformed, La Recensione del film di Paul Schrader con Ethan Hawke

L’opera manieristica di Schrader mescola ansie contemporanee a dilemmi ancestrali, con risultati altalenanti.

Prima di firmare le sceneggiature di Taxi Driver Toro scatenato, Paul Schrader era uno studente di cinema che scriveva la sua tesi di laurea su Carl Theodor Dreyer; prima ancora, aveva studiato teologia. Queste due passioni si uniscono per la prima volta in First Reformed, che il regista stesso ha definito il suo passion project e “qualcosa di diverso da tutto ciò che abbia fatto in precedenza”.

Toller (Ethan Hawke) è un pastore che sta attraversando una crisi spirituale; il suo incontro con Mary (Amanda Seyfried) e suo marito Michael (Philip Ettinger), incallito ambientalista, accentuerà tale crisi ma, allo stesso tempo, gli farà intraprendere un percorso tra sacro e profano alla ricerca della Verità.

I due temi principali del film sono, superficialmente, la religione e l’ambientalismo, ma è ciò che li accomuna, o meglio una loro accezione, a farla da padrone: il fondamentalismo. È la radicalizzazione di Michael a spingere Toller a interrogarsi su quanto in fondo l’uomo possa andare a causa della sua fede, e su quale sia il limite fra il bene e il male nelle sue azioni. Ma è proprio sullo sviluppo del tema del cambiamento climatico, argomento di drammatica attualità, che il film mostra i propri difetti.

A una costruzione dell’inquadratura ricercata e suggestiva, infatti, si accompagna una sceneggiatura all’apparenza pregna ma in realtà alquanto priva di contenuti, con dialoghi a tratti imbarazzanti e personaggi poco delineati psicologicamente, perlopiù caratterizzati da un manicheismo infantile. In alcuni momenti, sembra che l’autore abbia preso le sue fonti da Wikipedia senza modificare il testo, tanto sembrano innaturali e poco approfonditi i dialoghi fra i personaggi; il terzo atto, infine, sconfina in vere e proprie scene trash e un finale involontariamente comico.

Gli omaggi a Dreyer e Bergman sono palesi, e sebbene il regista abbia citato come sua ispirazione Ida di Paweł Pawlikowski, è chiara l’influenza di Night Moves di Kelly Reichardt (film molto meglio riuscito su tutti i fronti).

In conclusione, First Reformed parte come una riflessione inedita e interessante sulla fede ma si riduce a un esercizio di stile vuoto e pretenzioso.

 

Voto: 5 / 10