In un’intervista esclusiva con Variety, il capo dei contenuti Ted Sarandos dichiara che Netflix non prenderà parte al festival a seguito del nuovo regolamento che esclude dal concorso i film senza distribuzione nelle sale.

© Netflix
La guerra del Festival di Cannes contro le produzioni di Netflix è iniziata nel 2017, quando in concorso erano stati selezionati Okja di Bong Joon-ho e The Meyerowitz Stories di Noah Baumbach, entrambi prodotti e distribuiti dalla più famosa piattaforma di VOD; la loro presenza al festival aveva scatenato la polemica degli esercenti francesi, contrari alla politica di Netflix che – al contrario di altri big dello streaming come Amazon – non distribuisce mai i suoi film nelle sale.
La protesta si appellava a una legge che in Francia vieta la distribuzione in home video prima dei 36 mesi dalla loro uscita nelle sale, rendendo di fatto “fuori legge” i film presentati a Cannes, che come tutte le produzioni originali Netflix hanno un’uscita in contemporanea in tutti i Paesi nei quali la piattaforma è presente.
La polemica era nata proprio nei giorni del festival e si è risolta con l’approvazione di un nuovo regolamento che da quest’anno vieta a qualsiasi film che non abbia una distribuzione nelle sale di partecipare al concorso.
Netflix avrebbe potuto comunque partecipare fuori concorso, ma ci pensa Sarandos a fugare ogni dubbio in un’intervista a Variety che agita ancora di più le acque:
Avete deciso di non partecipare a Cannes quest’anno?
Beh, non è stata una nostra decisione. Thierry [Fremaux, il direttore del festival, ndr] ha annunciato che avrebbe cambiato i requisiti di qualificazione che avrebbero richiesto una distribuzione nelle sale per i film per essere in concorso, il che è contrario allo spirito di qualsiasi festival cinematografico nel mondo. I festival del cinema esistono per fare conoscere i film e fare in modo che trovino una distribuzione. Secondo quelle regole, non avremmo potuto far uscire i nostri film in contemporanea mondiale come abbiamo fatto con oltre 100 film negli ultimi due anni. E se l’avessimo fatto, avremmo dovuto togliere quel film dal catalogo francese per tre anni secondo la legge francese. Quindi, i nostri film non sono qualificabili per il concorso di Cannes.
E non presenterete film fuori concorso?
No. Non penso ci sia alcuna ragione per andare fuori concorso. La regola è stata creata implicitamente per Netflix, e Thierry ha reso esplicito fosse per Netflix quando ha annunciato il regolamento.
Siete stati sorpresi da questa regola? Netflix ha avuto le due più grandi uscite in lingua inglese l’anno scorso a Cannes.
Non direi solo in inglese. Penso siano stati fra i più grandi film al mondo l’anno scorso con Bong Joon-ho e Noah Baumbach e lo star power che siamo stati capaci di riunire – Jake Gyllenhaal, Tilda Swinton, e molti altri. Abbiamo amato il festival. Amiamo l’esperienza per i nostri cineasti e per i cinefili. Ma il festival ha deciso di celebrare la distribuzione piuttosto che l’arte del cinema. Noi siamo al 100% per l’arte. E comunque, ogni altro festival al mondo lo è.
Hai parlato con Thierry prima del cambio di regolamento?
Non credo che la decisione sia stata solo di Thierry. Credo che la decisione sia stata del suo consiglio, di cui fanno parte anche diversi esercenti. So che non abbiamo avuto alcuna conversazione con Thierry. Ne ho letto sui giornali.
Nelle interviste, Thierry ha detto che “quelli di Netflix amano il red carpet” ma che il vostro modello adesso è l’opposto di quello che fa Cannes. Sei d’accordo?
No, ovviamente. Amiamo il red carpet? Mi piace che i nostri cineasti siano sul tappeto rosso. Certo. È un evento glamour e divertente. Ma non è questo il punto. Questo vale per ogni festival. L’anno scorso abbiamo celebrato assieme l’arte del cinema a Cannes. La divergenza è questa decisione di definire l’arte secondo il suo modello di business. Su quello sì, abbiamo delle divergenze.
Sarete presenti comunque a Cannes, tu o altri dipendenti di Netflix?
Non ci andrò personalmente, ma manderemo delle persone che acquistano film, perché ci saranno molti film senza distribuzione.
Quindi potreste finire col comprare un film in concorso?
Sì, al 100%. Noi non discriminiamo.
Netflix compra sempre film durante i festival. Alla fine, sembra che questa regola sia fatta per prevenire che un film si presenti a Cannes come una produzione Neflix.
È un enigma per me. Ricorda che l’anno scorso al Sundance avevamo il film che ha vinto il premio della giuria [“I Don’t Feel At Home In This World Anymore”] e abbiamo comprato Mudbound in quella che è stata la più grande acquisizione del festival.
Avete parlato coi vostri cineasti di Cannes?
Abbiamo parlato molto coi nostri filmmaker dopo il cambio di regolamento. Quando abbiamo iniziato a fare e acquistare questi film quella regola non c’era. C’è stato un cambio di dinamica.
Pensi che Cannes possa cambiare idea in futuro?
Sì. Credo che Thierry condivida il mio amore per il cinema e che sarà il primo a cambiare idea quando si accorgerà di quanto questo regolamento sia punitivo per chi il cinema lo fa e lo ama.
Qual è il tuo messaggio alla comunità cinematografica internazionale?
Speriamo che cambino il regolamento. Speriamo che si modernizzino. Ma noi continueremo a sostenere tutti i film e tutti i filmmaker. Sproniamo Cannes a rendersi di nuovo parte della comunità cinematografica mondiale e che li accolga di nuovo. Thierry ha detto nei suoi commenti quando ha annunciato questo cambiamento che la storia di internet e la storia di Cannes sono due cose differenti. Certo che lo sono, ma noi stiamo scegliendo di essere il futuro del cinema. Se Cannes sta decidendo di rimanere bloccato nella storia del cinema, va bene.
La 71ma edizione del Festival di Cannes si svolgerà dall’8 al 19 Maggio 2018.