Rocketman – il musical su Elton John

 

Iniziamo col dire che accostare Bohemian Rhapsody a Rocketman è una cosa che viene spontanea, tuttavia sono due film costruiti molto diversamente. Il primo si presenta come un biopic classico sui Queen e sul suo leader, Freddie Mercury mentre il secondo è costruito a metà tra musical e biopic. Il regista Dexter Fletcher, lo stesso del film sui Queen, in Rocketman ci regala un film fuori dall’ordinario come il suo protagonista. La pellicola si apre con un Elton John decadente, distrutto dallo stile di vita fatto di troppi eccessi e pronto a redimersi. Ecco che attraverso un bellissimo numero musicale entriamo nella vita del cantante, dalla sua infanzia come Reginald Dwight, dall’amore per il pianoforte sostenuto dalla nonna, fino ai primi numeri nel locale del paese per poi continuare nella vita del cantante come Elton John.

Lungo il suo viaggio incontriamo i rapporti che lo hanno plasmato come il rapporto conflittuale con i genitori, con un padre che lo ha abbandonato e una madre che non lo ha mai amato (una straordinaria Bryce Dallas Howard), l’incontro con il fratello che non ha mai avuto, e futuro paroliere delle sue canzoni, Bernie Taupin (meraviglioso Jamie Bell) e il manager (un bravissimo Richard Madden) a cui interessava più Elton rispetto a Reginald. Il tutto viene raccontato come se fosse un ibrido tra la dimensione del musical, con i classici numeri cantati e ballati, e il sogno, presentandosi come una storia trascendentale, fuori dall’ordinario. detto tutto questo, non si può non citare la bravura di Taron Edgerton nel trasformarsi in Elton John attraverso la voce, gli atteggiamenti e i minimi movimenti del volto diventando un perfetto alter ego cinematografico del cantante.

La cosa che colpisce di più però è come sotto ai quei cappelli esagerati, quei vestiti luccicosi, quegli occhiali stravaganti, si nasconda un uomo solo, il quale ha un desiderio solamente: quello di amare ed essere amato a sua volta. È questo sentimento che rendere il personaggio di Elton John più vicino ad ognuno di noi perchè chiunque si è sentito solo nella sua vita, in cerca di quell’amore che ti rende straordinario e ti regala i superpoteri per diventare un rocketman, un uomo razzo che può arrivare ovunque. La forza del film sta propio nel raccontare l’icona pop nel modo più umano possibile senza tralasciare il suo amore per il bizzarro. Dexter Fletcher ci accompagna in questo volo di fenice, in cui Reginald Dwight si brucia per rinascere come Elton John per poi scottarsi con le vicissitudini della vita come amori non corrisposti, successi, insuccessi, eccessi, per finire col bruciarsi definitivamente, andare in riabilitazione e rinascere di nuovo. Come un uomo saggio ha detto che alla fine siamo tutti un po’ bizzarri, c’è solo chi riesce e nasconderlo meglio di altri e per fortuna Elton John non è tra questi ultimi.

Voto: 8 / 10