#Venezia76: la recensione di Storia di un matrimonio (Marriage Story) di Noah Baumbach

Netflix

Cosa resta di un matrimonio quando finisce l’amore? E quanto amore resta quando finisce un matrimonio? Noah Baumbach ci pone davanti questi quesiti, e in Storia di un matrimonio racconta di Nicole (Scarlett Johansson), un’attrice hollywoodiana prestatasi al teatro per amore di Charlie (Adam Driver), regista teatrale. I due sono sposati e hanno un figlio, conducono una vita apparentemente felice ma, come spesso accade, l’equilibrio si spezza. I non detti, i rimorsi, i desideri sottaciuti vengono a galla, e la relazione arriva al capolinea. Come affronteranno la separazione?

A un certo punto del film viene inquadrato per qualche secondo un ritaglio di giornale incorniciato alla parete della casa losangelina di Nicole, con una foto di lei e Charlie che accompagna un articolo dal titolo “Scene da un matrimonio”. L’influenza bergmaniana è forte in Storia di un matrimonio, ma il regista e sceneggiatore newyorchese riesce a dare un’impronta estremamente personale e inedita a questo affresco di una crisi famigliare.

Ciò che sorprende del film è, innanzitutto, l’equilibrio fra i due punti di vista: la sceneggiatura attinge indubbiamente da elementi autobiografici, ma il film non protende mai a favore (o a svantaggio) di un personaggio o l’altro, anzi, non è nelle intenzioni di Baumbach quello di pilotare o manipolare lo spettatore verso le ragioni di una delle due parti.

La seconda sorpresa riguarda i toni del film: nonostante racconti la fine di una relazione in modo brutale, a tratti straziante, in Storia di un matrimonio si ride, e tanto. Un po’ come la vita, la tragicità delle situazioni diventa comica, la burocrazia disumanizzante del divorzio offre spunti per siparietti esilaranti, e lo stile logorroico e corrosivo con cui Baumbach scrive i dialoghi si presta alla perfezione per questo affresco agrodolce di vita vissuta.

Ad esaltare lo straordinario lavoro di sceneggiatura ci pensa un cast composto da alcuni dei migliori interpreti del cinema americano contemporaneo, con Adam Driver che giganteggia e aggiunge un’altra performance straordinaria (forse la migliore della carriera assieme a Paterson) alla sua filmografia giovane ma già ricca di successi, e Scarlett Johansson non è da meno: quando finalmente si confrontano il loro botta e risposta è da togliere il fiato.

Ad accompagnarli una serie di personaggi secondari memorabili: dalla fenomenale Laura Dern nei panni dell’avvocata di Nicole – una professionista senza scrupoli che ama giocare sporco ma che si lascia anche andare a un monologo femminista che ha fatto scattare gli applausi in sala – ai due avvocati agli antipodi interpretati Alan Alda e Ray Liotta, alle spassosissime Julie Hagerty Merritt Weaver, rispettivamente la madre e la sorella di Nicole.

In conclusione, Storia di un matrimonio rappresenta la vera consacrazione di Noah Baumbach, che finora – nonostante l’ottimo esordio e i buoni film degli inizi – sembrava brillare della luce riflessa da Greta Gerwig, co-sceneggiatrice e protagonista dei suoi due film migliori (Frances Ha e Mistress America). Un film dalla forma europea ma dal contenuto profondamente americano, che forse per questo riesce ad arrivare nei cuori di tutti, e che ci insegna che un amore che finisce non muore ma si trasforma, e continua a vivere nelle piccole cose.

Presentato in concorso alla 76. Mostra del Cinema di Venezia, Storia di un matrimonio sarà disponibile su Netflix dal 6 novembre 2019.

 

Voto: 9 / 10

Storia di un matrimonio

2019
Di: Noah Baumbach
Con: Adam Driver, Scarlett Johansson, Laura Dern, Alan Alda, Ray Liotta, Julie Hagerty

Una coppia decide di divorziare. In tribunale lo scontro diventerà pian piano sempre più aggressivo, anche per via dei legali che rappresentano i due coniugi.