“C’è Ancora Domani” La recensione del film di Paola Cortellesi #RoFF18

La 18esima edizione del Festival del Cinema di Roma ha aperto le sue porte presentando al pubblico C'è Ancora domani di Paola CortellesiC’è ancora domani”, la prima regia di Paola Cortellesi. Questo film è un viaggio attraverso le sfide sociali e personali affrontate dalle donne nel periodo post-bellico, presentando uno spaccato di vita nel 1946, un momento cruciale per i diritti delle donne in Italia.

Nel suo “C’è ancora domani”, Paola Cortellesi disegna con sensibilità il quadro di una donna stretta nelle maglie dei canoni sociali dell’Italia del dopoguerra, in cerca della sua identità e di un riscatto personale. La trama si snoda tra gli angoli e i vicoli di una Roma che porta ancora le cicatrici della guerra, in cui il desiderio di rinascita e progresso fa da contraltare a una realtà segnata dalla povertà e dai pesanti condizionamenti culturali.

Delia, interpretata da Paola Cortellesi, è il cuore pulsante della storia. La vediamo soffocata dalle responsabilità domestiche e da un marito che la vede solo come un mezzo per sostenere la famiglia. La figura di Ivano, interpretato da Valerio Mastandrea, è emblematica dell’uomo italiano dell’epoca, un riflesso di un patriarcato radicato e indomito.

Attraverso questo microcosmo familiare, la Cortellesi tenta di esplorare e condannare le restrizioni e gli abusi subiti dalle donne, un tema che risuona con forza anche nei contesti contemporanei.

C'è Ancora domani di Paola Cortellesi

Una delle scelte più evidenti e artistica è l’utilizzo del bianco e nero, che contribuisce a creare un ponte visivo con il passato, citando apertamente i film della grande epoca cinematografica italiana.

“C’è ancora domani” manifesta alcune debolezze narrative che non sono inusuali nel panorama cinematografico italiano. Il film, pur avendo un messaggio profondo e potente, tende a cadere nella trappola comune di enfatizzare ed esasperare certi concetti.

Il finale, inoltre, genera qualche interrogativo. Evitando spoiler, si può dire che alcune decisioni narrative non sembrano coerenti con il tono generale del film, portando a una conclusione meno incisiva di quanto ci si aspettasse.

“C’è ancora domani” rappresenta un tentativo cauto ma significativo di Paola Cortellesi di tessere una narrazione intorno alle esperienze delle donne durante un periodo di profondi cambiamenti nella storia italiana. C'è Ancora domani di Paola CortellesiCon uno sfondo autentico di una Roma post-bellica, il film comunica le tensioni, le aspirazioni e le incertezze di un’epoca ormai passata ma che ha grandi rimandi ai giorni nostri.

“C’è ancora domani” perde equilibrio nella sua urgenza di comunicare messaggi chiave, optando per approcci diretti che cedono a momenti troppo didascalici non necessari. Queste scelte, pur comprensibili nel contesto dell’obiettivo del film, ne offuscano le sfumature e complicano la risonanza emotiva con lo spettatore.

Voto: 7 / 10